La procreazione assistita aumenta il rischio di tumore al seno?

pma

Si stima che annualmente circa 60 mila coppie in Italia si rivolgono a centri per la procreazione medicalmente assistita per avere un figlio. L’infertilità riguarda infatti circa il 15% delle coppie italiane. Le tecniche risultano sempre più efficaci, ma ci si interroga da tempo se i farmaci usati per indurre l’ovulazione possano favorire lo sviluppo del tumore del seno.

In passato sono stati condotti diversi studi sull’argomento. Alcune ricerche avevano mostrato un aumento della probabilità di sviluppare un tumore del seno, a causa dell’aumento temporaneo dei livelli di estrogeni. Uno degli ultimi studi, condotto presso il National Cancer Institute di Rockville negli Stati Uniti, ha analizzato oltre 60 mila donne che si sono sottoposte a fecondazione in vitro, per verificare se vi fosse un aumento del rischio di sviluppare un tumore del seno o dell’apparato riproduttivo (utero, ovaio, cervice).

I risultati hanno evidenziato che non vi era nessun aumento del rischio di tumore del seno, nelle donne sottoposte a procreazione assistita.  Per quello dell’ovaio è stato dimostrato invece un lieve aumento del rischio, proporzionale al numero di cicli di stimolazione ovarica.In ogni caso è d’obbligo la cautela. “I nostri risultati sull’effetto a lungo termine delle tecniche di Procreazione medicalmente assistita sono rassicuranti, ma le donne che l’hanno effettuata dovrebbero continuare ad essere monitorate, date le procedure utilizzate e la forte stimolazione ovarica a cui si sono sottoposte”, concludono i ricercatori.

 

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