La radioterapia consiste nella somministrazione di radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico tramite un apparecchio chiamato acceleratore lineare. In particolare, per quanto riguarda il tumore della mammella, la radioterapia viene eseguita generalmente dopo un intervento chirurgico conservativo (quadrantectomia) allo scopo di ridurre le recidive locali della malattia, mediante l’eliminazione di eventuali cellule tumorali ancora presenti nelle vicinanze della zona operata.
Le modalità del trattamento vengono decise dal medico radioterapista e abitualmente consistono in 5 sedute settimanali da ripetere per 5 settimane consecutive. Prima di iniziare il trattamento è necessario eseguire una “simulazione”, in cui vengono eseguiti dei tatuaggi temporanei sulla pelle, dei piccoli puntini che possono sparire col tempo, per centrare esattamente la zona da trattare.
Il trattamento, che può anche essere eseguito insieme alla chemioterapia, viene svolto in regime ambulatoriale e al termine della seduta la paziente può tornare alle proprie attività senza particolari precauzioni; infatti la radioterapia non rende i pazienti radioattivi e quindi si può stare a contatto con altre persone. La radioterapia non è dolorosa e solo in rari casi può comportare delle complicazioni, quali un gonfiore del seno o un eritema cutaneo. In quest’ultimo caso la pelle si comporta come dopo un’esposizione solare e le zone maggiormente sensibili sono l’areola, il solco mammario e il cavo ascellare; l’utilizzo di creme idratanti o a basso contenuto di cortisone prescritte dal medico possono aiutare ad alleviare questi sintomi. Altre complicanze, come danni al polmone al pericardio o al cuore, sono oggi rarissime.
In alcuni centri è possibile eseguire la radioterapia insieme all’intervento chirurgico, trattamento che viene definito IORT (Intra-Operative-Radiation-Therapy). In questo caso, dopo che è stato asportata la neoplasia, un particolare acceleratore lineare viene centrato sul letto del tumore e viene erogata una grossa dose di radiazioni con la paziente ancora in anestesia. La IORT deve essere comunque essere seguita dalla radioterapia convenzionale, che però in questo caso potrà essere di durata minore.