Le secrezioni dal capezzolo consistono nella fuoriuscita di materiale liquido dal capezzolo. Prima di tutto la paziente deve notare se c’è secrezione da una mammella o da entrambe e se la fuoriuscita del materiale avviene spontaneamente o dopo una lieve spremitura. Inoltre bisogna descrivere al senologo l’aspetto della sostanza secreta, vale a dire il colore (sieroso, verdastro, ematico o simile al latte) e se ha un odore maleodorante. Infine bisogna vedere se la secrezione avviene da un singolo poro del capezzolo o da diversi pori.
Eseguita la visita il medico può prescrivere degli accertamenti, come il dosaggio dell’ormone prolattina, l’esame citologico del materiale che fuoriesce dal capezzolo o una galattografia, cioè una speciale mammografia in cui viene iniettato del mezzo di contrasto all’interno dei dotti mammari.
Le cause delle secrezioni dal capezzolo sono molteplici. Le secrezioni dall’aspetto sieroso o verdastre sono per lo più causate da una condizione denominata ectasia duttale, che consiste in una dilatazione dei dotti maggiori, associata ad infiammazione. Se invece dal capezzolo fuoriesce un liquido simile al latte, la causa può essere rappresentata da un aumento dell’ormone prolattina, prodotto dalla ghiandola ipofisi; in questi casi si può rendere necessario eseguire una Risonanza Magnetica dell’encefalo per studiare l’ipofisi e una consulenza da un endocrinologo. Anche alcuni farmaci, come gli antidepressivi, possono comportare, come effetto indesiderato, una secrezione dal capezzolo. Maggiore attenzione va posta, invece, nei riguardi delle secrezione di sangue, perché la causa può essere un papilloma intraduttale o più raramente un tumore.
La terapia delle secrezioni mammarie è varia. Infatti in alcuni casi si possono risolvere spontaneamente, in altri può essere utile una cura con antibiotici e antiinfiammatori. Quando invece a provocare la secrezione è un papilloma è bene ricorrere ad un intervento, che prevede la resezione del dotto che contiene la neoformazione.