La Risonanza Magnetica mammaria è un importante strumento di diagnosi, che integra, senza sostituirle, le tradizionali tecniche di studio del seno, la mammografia e l’ecografia. Scopriamo insieme quali sono i casi in cui è necessario avvalersene e in che cosa consiste l’esame.
La Risonanza Magnetica al seno può essere eseguita nel caso di studio delle protesi mammarie impiantate a scopo estetico o ricostruttivo, nel sospetto di una eventuale rottura.
Inoltre posta già la diagnosi di cancro della mammella, quando si sospettino lesioni multicentriche o multifocali, non altrimenti diagnosticabili può essere necessario ricorrere alla Risonanza Magnetica al seno con l’iniezione del mezzo di contrasto. In questo modo si possono avere informazioni ben dettagliate e scoprire altri eventuali noduli.
Altre situazioni in cui è utile la Risonanza Magnetica mammaria sono la sorveglianza delle donne ad alto rischio di cancro al seno (pazienti con determinate mutazioni genetiche o con importante storia familiare di tumore mammario), la valutazione dell’effetto della chemioterapia neoadiuvante, cioè la chemioterapia che si effettua prima dell’intervento chirurgico, e in altre rare situazioni, come nella “sindrome da carcinoma primitivo ignoto”, situazione in cui si evidenziano delle metastasi e non si riesce ad identificare il tumore primitivo.
La Risonanza Magnetica della mammella non richiede una particolare preparazione, fatta eccezione per il digiuno di almeno quattro ore. È sempre opportuno portare con sé esami precedentemente eseguiti e tutto ciò che possa essere d’aiuto al medico (vecchie cartelle cliniche, prescrizioni…). Se è previsto l’utilizzo del mezzo di contrasto verrà incannulata una vena del braccio; la paziente dovrà inoltre rimuovere tutti gli oggetti metallici che indossa (anelli, collane, pinze per capelli…). L’esame, che dura circa 30 minuti, non è doloroso ma può risultare fastidioso a causa del rumore generato dalle apparecchiature e per il fatto che si deve rimanere immobili durante l’esecuzione dell’esame. La Risonanza Magnetica è un esame sicuro e non comporta rischi per la salute; è controindicato nei pazienti portatori di peace-maker o di protesi metalliche. Può essere difficilmente eseguibile in pazienti claustrofobici.