Era il marzo del 1962, quando la signora Lindsey, divorziata e madre di sei figli si recò presso un ospedale di Houston. Il suo intento era quello di rimuovere due tatuaggi sul torace. In ospedale fu visitata dai chirurghi Thomas Cronin e Frank Gerow; i due stavano mettendo a punto un nuovo metodo per ingrandire il seno, mediante una speciale protesi di silicone.
Fino ad allora la chirurgia estetica del seno aveva collezionato soltanto insuccessi. Erano state sperimentate iniezioni di paraffina, trapianti di grasso e pompe a vuoto. I due chirurghi americani ebbero, invece, l’intuizione di ingrandire il seno mediante una protesi di silicone. La tecnica, a quanto pare, venne sperimentata con successo in un primo momento su una cagnolina.
La signora Lindsey acconsentì a questa strana richiesta, a patto che durante l’intervento le sarebbero state corrette anche le orecchie “a sventola”. L’intervento andò bene ed il seno della signora passò da una coppa B ad una C. Durante tutta la sua vita la signora Lindsey, pur avendo subito traumi ed altri interventi, non ha mai avuto bisogno di sostituire le protesi.
Da quel giorno del 1962 la mastoplastica additiva è diventato uno degli interventi più eseguiti al mondo. Si stima che ogni anno vengano impiantate circa un milione e mezzo di protesi mammarie.
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