Per il tumore del seno la familiarità è un importante fattore di rischio. Infatti circa il 10% delle donne che si ammalano ha avuto un precedente caso in famiglia. Questa relazione è tanto maggiore quanto più prossimo è il parente (madre, sorella…), ma dipende anche dall’età in cui è stato diagnosticato il tumore al proprio familiare.
Una ricerca di qualche tempo fa, pubblicata sul British Medical Journal, invitava però a non abbassare la guardia anche quando l’età della diagnosi della parente, in particolare della madre, supera gli 80 o i 90 anni. Gli autori della ricerca hanno utilizzato le informazioni contenute nella più grande banca dati sulla familiarità dei tumori, lo Swedish Family-Cancer Database, analizzando quasi 8 milioni di persone.
Dai risultati è emerso che quanto più bassa è l’età del genitore al momento della diagnosi, tanto più alto è il rischio che anche i figli sviluppino la stessa malattia. Questo, però, non significa che il rischio familiare si annulli se il genitore si ammala in tarda età. I ricercatori hanno trovato che questo rischio è significativamente elevato anche se la madre sviluppa la neoplasia oltre gli 80-90 anni; l’aumento del rischio per familiarità è quantificabile intorno all’8 %.
“Disporre di questa informazione può essere importante” commentano gli autori dello studio “le persone che sanno di essere a maggior rischio potrebbero trarne un beneficio, cominciando da subito a ridurre i fattori di rischio noti e riconducibili allo stile di vita”.
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