Mastoplastica additiva. Falsi miti e leggende metropolitane

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La mastoplastica additiva, cioè l’aumento di volume del seno mediante delle protesi, è uno degli interventi di chirurgia plastica più praticati al mondo. Nonostante ciò, esistono ancora falsi miti intorno a questo intervento. Vediamo quali sono e proviamo a fare chiarezza.

Con le protesi non si può allattare. Falso. Le protesi non danneggiano la ghiandola mammaria o i dotti galattofori, in quanto vengono posizionate dietro il muscolo o dietro la mammella. Inoltre non si riscontrano tracce di silicone o altre sostanza nel latte materno.

Le protesi aumentano il rischio di tumore al seno. Falso. È ormai definitivamente accertato che le protesi non aumentano i rischio di tumore della mammella o di altre malattie. In ogni caso, va consigliato alle donne con protesi di fare i controlli di screening annuali, proprio come si farebbe senza aver fatto l’intervento.

Il seno rifatto è freddo. Falso. Le protesi in silicone assumono la stessa temperatura del corpo.

Con le protesi non si può fare la mammografia. Falso. Le donne sottoposte a mastoplastica additiva possono eseguire tutti gli accertamenti diagnostici senologici (mammografia, ecografia, risonanza magnetica…).

Le protesi scoppiano in aereo. Falso. Questa è una delle credenze più diffuse e più bizzarre. Prima di essere messe in commercio, le protesi mammarie vengono sottoposte a diversi test, per verificarne la resistenza ad urti, temperature e pressione. Va ricordato poi che le cabine degli aerei mantengono, in modo pressochè costante, la pressione che si trova a terra. E se non bastasse, bisogna dire che molte delle protesi in commercio arrivano alla sala operatoria attraverso un viaggio aereo, fatto per di più nella stiva non pressurizzata.

Per prenotare una visita senologica, comprensiva di ecografia mammaria, nel nostro studio di Aprilia, telefona al 338/7813714. Il costo della prestazione è di 70 euro.

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