Le anomalie della mammella consistono nelle variazioni di forma, volume, dimensione e numero non sempre richiedono un intervento chirurgico. Tra le più diffuse troviamo la gigantomastia e le anomalie del capezzolo; meno frequenti sono invece le anomalie numeriche le anomalie di forma come la mammella tuberosa.
L’ipertrofia mammaria, definita anche gigantomastia o macromastia, cioè dalla presenza di mammelle di grande volume può accompagnarsi a dolore alla schiena o al collo, causati dall’eccessivo peso del seno; inoltre si possono avere problemi dermatologici a livello del solco mammario, la parte inferiore del seno, causati dalla persistente umidità della zona. Inoltre le donne con mammelle voluminose spesso assumono atteggiamenti posturali viziati, come una tendenza all’atteggiamento in chiusura delle spalle allo scopo di nascondere un seno esuberante. Infine un seno troppo grande può essere causa di ostacolo alle attività quotidiane, come la pratica di attività sportiva, o di disagio psicologico, specialmente nelle adolescenti.
Il trattamento della gigantomastia consiste nell’intervento chirurgico, da effettuare quando il volume delle mammelle si è stabilizzato. L’intervento di riduzione mammaria, definito mastoplastica riduttiva, ha lo scopo di diminuire il volume delle mammelle e di rimodellarle. L’esecuzione della mastoplastica riduttiva lascia intatta la sensibilità e la capacità erettile del capezzolo e non ha alcuna influenza con lo sviluppo di cancro al seno.
Vanno poi ricordate le anomalie numeriche, come, ad esempio l’atelia, l’assenza congenita del capezzolo; la politelia e la polimastia, cioè la presenza, rispettivamente, di mammelle e capezzoli soprannumerari, che si trovano lungo la cresta lattea (la linea immaginaria che unisce l’ascella ai genitali). Queste malformazioni possono creare solo problemi estetici e, in rarissimi casi, dare origine all’insorgenza di malattie (infiammatorie, tumorali).
Frequenti sono anche le anomalie di forma del capezzolo, che può essere retratto, ombelicato o invaginato. Queste anomalie, oltre a creare problemi estetici, possono essere di ostacolo all’allattamento; sono trattabili con interventi di chirurgia plastica. Tuttavia se le anomalie del capezzolo compaiono improvvisamente, è bene consultare uno specialista senologo.
Una rara malformazione del seno è rappresentata dalle cosiddette mammelle tuberose, cioè da mammelle caratterizzate da uno sviluppo incompleto, soprattutto a carico della parte inferiore, così che assumono un aspetto oblungo e pendente. Questa condizione può essere a carico di uno o entrambi i seni. La correzione della mammella tuberosa prevede un intervento chirurgico che ha lo scopo di ricreare il polo inferiore del seno, mediante anche l’eventuale inserimento di una protesi per aumentarne il volume.