La Risonanza Magnetica del seno è un esame da poco entrato a far parte della diagnostica senologica, che integra, senza sostituire, la mammografia, l’ecografia e l’esame citologico. E’ un esame che non è necessario eseguire in tutte le pazienti, ma solo in casi ben selezionati. A tal proposito va sottolineato il fatto che la Risonanza Magnetica non serve per dare una risposta ai casi che risultino dubbi agli esami tradizionali (ecografia e mammografia) perché in tali situazioni è preferibile eseguire un agoaspirato o una micro-biopsia.

La RM mammaria può essere eseguita con o senza l’utilizzo di mezzo di contrasto, in base alle indicazioni cliniche. La RM senza l’uso mezzo di contrasto viene eseguita principalmente per lo studio delle protesi mammarie, in particolare per valutarne l’integrità o la comparsa di complicanze. L’esame è indicato per lo studio delle protesi applicate sia a scopo estetico che per quelle posizionate a scopo ricostruttivo dopo interventi oncologici.

L’iniezione del mezzo di contrasto è invece indispensabile per individuare dei tumori molto piccoli, soprattutto grazie alla loro particolare vascolarizzazione. A beneficiare di questo particolare esame sono innanzitutto le donne ad alto rischio genetico-familiare, vale a dire nelle pazienti in cui sono state individuate delle mutazioni genetiche (BRCA-1 e BRCA-2); in questi casi la risonanza va eseguita annualmente.

Gli altri casi in cui la Risonanza Magnetica al seno trova indicazioni sono la stadiazione di tumori già diagnosticati, lo studio della cicatrice chirurgica e nella valutazione della chemioterapia neo-adiuvante.

L’esame dura da pochi minuti a mezz’ora, non è doloroso, ma è necessario che la paziente rimanga immobile. Il mezzo di contrasto, diverso da quello utilizzato per la TAC, viene iniettato in una vena del braccio durante l’esame e solitamente non crea alcun problema. E’ inoltre necessario che la paziente abbia eseguito nei giorni precedenti alla Risonanza ad un esame della creatinina, per valutare la funzionalità renale. Non è possibile eseguire l’esame in caso di presenza di pacemaker o di protesi metalliche.

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