Anni di ricerche hanno dimostrato che la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore possono garantire una reale guarigione e migliorare la qualità di vita delle donne colpite dal cancro al seno. Alimentazione, attività fisica, visita senologica, mammografia ed ecografia sono i nostri alleati.
E’ opportuno, innanzitutto, cercare di prevenire il tumore della mammella tramite un corretto stile di vita. Particolare attenzione va posta ad alimentazione ed attività fisica.
Alimentazione: adottare un corretto regime alimentare riduce l’insorgenza della malattia. Un buon effetto protettivo sul tumore al seno viene dalla frutta fresca, dai legumi e dalle verdure. E’ inoltre opportuno limitare l’uso di zuccheri raffinati e privilegiare il pesce rispetto alla carne. Ecco un video con i consigli dell’AIRC su come la cucina mediterranea possa essere utile per prevenire il cancro.
Attività fisica: il movimento, se praticato in modo costante e proporzionato all’età, è un ottimo alleato contro il cancro della mammella. L’attività fisica, infatti, migliora l’efficienza del sistema immunitario e aiuta a mantenere sotto controllo il peso corporeo.
Altro elemento importante è la diagnosi precoce che si effettua tramite:
Visita senologica: permette alla donna di essere guidata nell’esecuzione e nell’interpretazione degli esami diagnostici. Inoltre consente il rilievo dei segni di neoplasia ( nodulo, retrazione del capezzolo, edema…) e di avere indicazioni terapeutiche per le patologie benigne (fibroadenoma, cisti…). Deve essere effettuata una volta l’anno a partire dai 25/30 anni di età.
Mammografia: è l’esame principale nella prevenzione del tumore al seno. E’ un’indagine sicura, che deve essere eseguita annualmente dalle donne sopra i 40 anni.
Ecografia: è l’esame di scelta per le donne giovani. Tuttavia talvolta può essere indicata come complemento della mammografia. La prima ecografia mammaria dovrebbe essere eseguita intorno ai 25/30 anni.
Infine, in alcuni casi possono essere indicati l’esame citologico o la microbiopsia su noduli o aree della mammella ritenute sospette.
L’autopalpazione non è una tecnica idonea alla diagnosi precoce del tumore della mammella, in quanto non consente di scoprire i tumori al loro stadio iniziale. Tuttavia può essere raccomandata, perché consente alla donna di “conoscere” il proprio seno (verificare eventuali variazioni di forma e consistenza o la presenza di un nodulo). Andrebbe eseguita mensilmente, nei primi giorni successivi alle mestruazioni, quando il seno è più sgonfio e quindi meglio esplorabile.
In particolare la donna, guardandosi allo specchio, deve porre attenzione ad eventuali modificazioni cutanee quali arrossamenti o retrazioni della pelle del seno o del capezzolo. Con la palpazione, invece, vanno ricercati eventuali noduli alla mammella o sotto l’ascella. Infine, spremendo delicatamente il capezzolo, bisogna controllare l’eventuale fuoriuscita di sangue o altre secrezioni. In presenza di qualsiasi di questi segni è opportuno rivolgersi ad un medico che prescriverà gli eventuali esami di approfondimento.